Lo storico inglese naturalizzato italiano Paul Ginsborg, studioso contemporaneo della storia d’Italia nel periodo moderno e contemporaneo, con particolare attenzione all’evoluzione della società e dello Stato nel secondo dopoguerra, è morto nella sua casa di Firenze all’età di 76 anni dopo una lunga malattia come si apprende dall’agenzia Ansa.

Dal 2010 era cittadino italiano. Paul Ginsborg era noto anche per l’impegno pubblico su temi politici e sociali e insieme al professore fiorentino Francesco ‘Pancho’ Pardi, nel 2002 lanciò del movimento dei ‘girotondi’, di cui era considerato il padre nobile, in nome della difesa dei principi di democrazia e legalità contro le politiche del governo di Silvio Berlusconi. Ginsborg è autore di molti saggi sulla storia del nostro Paese e in particolare: “Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988” (Einaudi 1998), “Storia d’Italia 1943-1996. Famiglia, società, Stato“. (Einaudi, 1998), “L’Italia del tempo presente. Famiglia, società civile Stato. 1980-1996” (Einaudi, 1998), “Famiglia Novecento. Vita familiare, rivoluzione e dittature 1900-1950 (Einaudi, 2013). Ha anche curato il volume “Stato dell’Italia” (Il Saggiatore, 1994). Lo storico aveva coniato la nota espressione “ceto medio riflessivo” per indicare quell’insieme di intellettuali, esponenti dell’associazionismo, dei sindacati e delle cooperative che erano i più interessati al destino collettivo della società, cioè di costruire “ponti verso gli altri”. Il suo ultimo libro è “Passioni e politica” (con Sergio Labate, Einaudi, 2016), un’indagine sul rapporto fra le passioni e la vita politica, “non solo a livello teorico ma anche per ciò che concerne il nostro impegno comune“.

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