Nel 1999, sulla facciata di un edificio al numero 80 di Stokes Craft, appare un murales con un orsacchiotto che lancia un cocktail-molotov contro dei poliziotti. È The Mild Mild West.

Nonostante Banksy si dedicasse alla sua arte già da molto tempo, questo è il murales che consacrerà l’artista al successo, il lavoro che lo farà conoscere al grande pubblico.

Nasce, dunque, Banksy e si sviluppa contemporaneamente un alone di mistero che gli ruoterà sempre attorno.

Ma chi è Banksy?

Non lo sappiamo ancora e Marco Trevisan prova a parlarcene nel suo libro Banksy. Vita, opere e segreti di un artista ribelle (per i tipi di Diarkos Editore).

Le supposizioni che si sovrappongono sulla vera identità di Banksy sono molte: si ipotizza possa essere una donna, un collettivo, tale Paul Horner di Liverpool, Maître dé Casson (artista svizzero) o, addirittura, Neil Buchanan, il presentatore di Art Attack. L’ipotesi più gettonata è, però, che dietro l’artista si nasconda Robin Gunningnam, un uomo residente a Bristol. Ad oggi nessuna conferma. L’identità di Banksy continua a essere avvolta nel mistero e questo, naturalmente, accresce la sua fama e alimenta le numerose controversie relative alla sua arte.

Se da una parte Banksy viene visto come un innovatore che ha portato il graffitismo a essere un’arte vera e propria e non più una specie di subcultura, dall’altra molti (inclusi alcuni colleghi) ritengono le sue opere delle mere operazioni commerciali che hanno perso il significato originale, rivoluzionario, innovativo e socialmente impattante di un tempo.

È però indubbio, come ci ricorda l’autore, che «…a partire da The Mild Mild West Banksy inizia a rivelare al mondo tutta la potenza dell’arte dello stencil, la quale diventerà la sua più notevole cifra stilistica, quella per cui è universalmente apprezzato. Gli stencil di Banksy da sempre presentano immagini spiazzanti caustiche a volte in combinazione con slogan ironici, non sempre di immediata comprensione. Messaggi solitamente di contenuto politico, di critica sociale. I soggetti raffigurati sono spesso animali, come ratti e scimmie, o bambini, anziani (la parte più debole ed esposta agli abusi della società), poliziotti o soldati (sempre sbeffeggiati, o “umanizzati”), o personaggi della storia ritratti in situazioni fuori contesto».

In qualunque modo la si voglia vedere, la riconoscibilità di Banksy non può essere messa in discussione. Tra incursioni ed esposizioni abusive nei musei, scherzi e provocazioni di vario genere e battaglie condotte per porre l’accento su situazioni sociali difficile e di degrado, nella mente di tutti noi, sentendo nominare, per esempio, La ragazza col palloncino, si forma un’immagine ben precisa ed è quella della sua opera più famosa.

Gran parte dei suoi lavori è riprodotta ovunque: stampe, disegni, tatuaggi e oggetti vari e in questo libro, l’autore ci racconta un uomo divenuto personaggio. Da quello che si conosce della sua vita privata fino all’analisi delle sue opere passando per lo sviluppo della sua carriera.

Lettura puntuale, comprensibile, completa e interessante.

 

Articolo di Flora Fusarelli

 

TITOLO: BANKSY. Vita, opere e segreti di un artista ribelle

AUTORE: Marco Trevisan

CASA EDITRICE: Diarkos

NUMERO DI PAGINE: 275

PREZZO: 18 Euro

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