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Sono persone, come me e come lei. Una cosa che molti tendono a dimenticare di questi tempi. Per questo voglio dare loro il rispetto e la dignità che darei a chiunque altro”.

Sono le parole di uno dei protagonisti del libro “Il viaggio di Jamilah” di Diego Romeo, pubblicato da Fuorilinea Edizioni; chi parla è Matteo Rossi, medico di Lampedusa che visita i migranti che sbarcano sull’isola e ispeziona i cadaveri di quelli che non ce la fanno, che naufragano di fronte alle porte dell’agognata Europa. La storia che ci racconta Romeo, autore che già in passato si è cimentato con il tema dell’immigrazione e che sta in prima linea quale attivista e volontario della Comunità di Sant’Egidio, è quella di Jamilah, una giovanissima donna nigeriana che viene venduta dalla famiglia a una potente organizzazione criminale che la deve portare a prostituirsi sulle strade europee. La spensieratezza della ragazza, che sogna un giorno di diventare parrucchiera, viene spezzata dapprima dalle atrocità del viaggio attraverso il deserto, della permanenza nei lager libici e poi dall’orrore della traversata del Mediterraneo.

La compassione e l’empatia di una donna, Cristina del centro di accoglienza, saranno le braccia aperte che accoglieranno Jamilah, sconvolta dal viaggio e dalla morte di quella che credeva essere una sua cugina, in viaggio con lei, ma che in realtà era la sua accompagnatrice verso l’inferno della prostituzione. Nel racconto che scivola fra le pagine di questo libro sono minuziosamente palesati i tremendi passaggi che tutte le “Jamilha” che arrivano in Europa sono costrette a vivere. Le violenze, fisiche, verbali, psicologiche, i ricatti dalla famiglia di origine, a sua volta minacciata e ricattata: un copione che chi si interessa di tratta dei migranti e soprattutto della tratta sessuale, conosce bene. Le potenti e spietate organizzazioni criminali, in primis nigeriane, comprano le ragazze nei villaggi, costringendole poi a ripagare enormi somme mediante la prostituzione. E di fatto privandole di ogni diritto e della libertà. Schiave prima, durante e dopo, senza via di salvezza.

Il libro è un racconto corale, nel quale ogni capitolo è narrato in prima persona da uno dei protagonisti. Si alternano quindi le voci di Jamilah, del dottore lampedusano, della volontaria Cristina, in una alternanza di visioni e sentimenti che rende la lettura molto accattivante.

Nel racconto spicca la figura del dottor Matteo Rossi che ricorda in maniera inequivocabile il vero medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, ora eurodeputato impegnato nel miglioramento delle politiche comunitarie in tema di immigrazione.

Ormai era entrata nel lessico e nella testa di tanti l’idea falsa di un’invasione senza più controllo: un’invasione di gente “cattiva”, che era venuta in Italia per imporre le loro tradizioni e rubare il futuro e il benessere agli italiani. (…) disseminando odio e paure irrazionali”.

Persone come Matteo Rossi o come Cristina e Dario, che dedicano la loro esistenza all’accoglienza di chi arriva prostrato alle nostre porte, si scontrano spesso con il muro di odio e indifferenza che giorno dopo giorno una certa politica sta erigendo nella società. Un libro come quello di Romeo ci può aiutare a comprendere molti meccanismi che si celano dietro le storie di donne e uomini che affrontano un viaggio infernale per inseguire il sogno di una vita migliore in Europa. Storie, vite, sentimenti, emozioni che troppo spesso finiscono per diventare solo numeri, dei quali bisogna sbarazzarsi in ogni modo e il prima possibile. Un libro come questo invece ci insegna che siamo tutti esseri umani, molti meno fortunati di pochi, ma non per questo meno importanti e meno degni di essere salvaguardati e difesi.

Articolo di beatrice Tauro

Titolo: Il viaggio di Jamilah

Autore: Diego Romeo

Editore: Fuorilinea, 2023

Pagine: 151

Prezzo: € 16,00

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