Palazzo Lanza Tomasi a Palermo, abitato negli ultimi anni di vita dallo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), è entrato a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Salgono così a sei le case museo siciliane che aderiscono all’Associazione, unica rete a livello nazionale di case museo di personaggi illustri.

Il palazzo, dove si conserva il manoscritto originale del “Gattopardo” e dove è visitabile la biblioteca privata dello scrittore, è tutt’ora abitato dagli eredi, mentre la parte monumentale costituisce il Museo dedicato al celebre autore siciliano. La biblioteca storica di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è rimasta intatta dall’epoca della sua morte. Nella sala da ballo sono esposti i suoi manoscritti completo de “Il Gattopardo“, quello della quarta parte del romanzo contenente una pagina che non compare nella pubblicazione, il dattiloscritto, i manoscritti delle “Lezioni di Letteratura Francese e Inglese” e de “I Racconti“, una prima stesura de “La Sirena“. Nella sala dedicata alla famiglia Tomasi di Lampedusa sono esposti quadri, oggetti e documenti della famiglia dello scrittore, come il ritratto del Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, bisnonno dello scrittore, un astronomo dilettante, ed il modello per il protagonista de “Il Gattopardo“.

Palazzo Lanza Tomasi fu edificato tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 sulle casematte militari retrostanti le mura cinquecentesche della città di Palermo, nel 1728 i Padri Teatini lo adibirono a Collegio imperiale, poi chiuso. Nel 1768 fu acquistato dal Principe Giuseppe Amato di Galati e, nel 1849 dal Principe Giulio Fabrizio di Lampedusa. Nel 1862 i De Pace famiglia di armatori imparentati con i Florio, acquistarono metà del Palazzo. Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa ricomprerà la proprietà dai De Pace e vivrà fino alla morte (1957). Il figlio, Gioacchino Lanza Tomasi dei conti di Assaro e duca di Palma, adottato nel 1956 dal cugino Giuseppe Tomasi, ha riunificato la proprietà negli anni Sessanta e compiuto un completo restauro dell’edificio.

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