Io inizierei da qui, proprio dalla fine a riavvolgere il nastro magico con il quale i due autori, Adrian Tranquilli e Giuseppe Camuncoli, dialogano, e sul quale danzano con virtuosismo tecnico, regalando poesia, tratti notevoli che attraversano tutto l’arco delle nostre emozioni più pure, arrivando a vere e proprie montagne di “terrore”, trasmettendo nostalgia, dubbio e inquietudine, lasciando quindi tante domande aperte.

D: “Secondo lei Adrian quando il “supereroe”, icona e mito di un occidente verso il quale risulta arreso e distrutto, e nel quale rimane triste, sperduto e senza potere, può venire anche pericolosamente meno la consapevolezza di avere ancora grande responsabilità?

R: “Sicuramente, è un uomo, solo e perdente, basta vedere ciò che sta accadendo per rendersene conto”.

D: “Secondo lei c’è la speranza che questo “Supereroe” possa trasformarsi, senza distruggersi totalmente nella presa di coscienza di tale frustrazione e sconfitta. Presa di coscienza anche terrificante, quella che esce in maniera forte dalle sue opere, che sono di grande impatto visivo ed emotivo?”

R: “Non lo so, ho molti dubbi onestamente”

Mia conclusione:
“Del resto la contingenza è il perenne dubbio e peso che la Storia man mano discioglie. Grazie mille e complimenti davvero “

Da sinistra: il curatore Enrico Fornaroli e gli autori Adrian Tranquilli e Giuseppe Camuncoli

D: “Buongiorno Giuseppe, mi ha colpito molto la serie delle sue tele di Batman in Europa.
Di come un supereroe, una delle icone dell’ immaginario dell’Occidente, si ritrovi spaesato, dal passo pesante e incerto in luoghi di Storia millenaria, spogliato di tutto, tranne che della propria incapacità di capire un altro Occidente, quello europeo.
Le sue immagini in quelle tele evocano una grande distanza, e quasi una resa, che poi Adrian riprende, a parer mio in maniera magistrale, con i supereroi ridotti a cencio e marionette all’entrata della mostra.
Un dialogo che sembra invitare sempre alla riflessione su un immaginario globale occidentale con necessità vitale di trasformarsi per ritrovare vita e non finire straccio mosso con fili talmente lontani da non riuscire a ritrovarne più il capo.
Questo vostre opere che hanno colpito la mia attenzione per il dialogo profondo che hanno tra loro, come le teche su Joker l’antieroe e Batman, il supereroe, invitano sempre a ripartire da parametri differenti che siano costruttivi per l’Occidente del futuro, sempre che voglia ancora avere un futuro, e non sprofondare in un potere senza più responsabilità?


R: “Indubbiamente i tratti mutano in Europa, mutano perché vi è davanti un lettore più critico, acquisito e molto lontano, mutano nel Tempo e con il Tempo e mutano ancora nella rielaborazione del lettore e artista che ripropone icone e messaggio con la propria sensibilità…
Io però sono fiducioso…
Spiderman non si arrende mai e l’Arte del Fumetto è sempre la rappresentazione di una soluzione che nasce da un trauma, e il trauma stesso ne è l’atto fondativo”.

Opera di Giuseppe Camuncoli

Difatti il trauma legittima e fonda ogni tratto espressivo artistico, il trauma è “necessità” propedeutica di ogni soluzione.
Ed il trauma ci guida anche nel nostro viaggio nella dialettica di questo “Crossover”, sapientemente curato ed esposto ne La Tour de l’Archette.

Appena entriamo difatti troviamo i supereroi di Tranquilli ridotti a cenci senza corpo, né iconico, né materiale, appesi e sorretti a dei fili.
Simboli vuoti nel corpo e nell’immaginario che li legittima ,senza più vita quindi, marionette che possono solo esprimersi se qualcuno ne tira le fila.
Da supereroi a marionette è un baratro che lascia sgomenti, ma non stupiti di fronte ai Tempi Bui che stiamo vivendo da qualche decennio e che negli ultimi anni si impongono violentemente di fronte a spettatori stanchi, disillusi e annoiati.
Un baratro che ci riguarda pesantemente.

 

 

Gioco di ombre. Scultura di Adrian Tranquilli

 

Man mano che ci addentriamo nel percorso scorriamo teche con le tele di Giuseppe Camuncoli, tele caratterizzate da superba tecnica e sottile dubbio, quello che pervade ogni immagine.
Camuncoli ritrae con molta efficacia che il dubbio rimane, nel bene come nel male, nella speranza quanto nella disillusione e nello smarrimento.

Le tele di Camuncoli su Batman in Europa sono Opera d’Arte, difficilmente si potrebbe rappresentare meglio un “supereroe” d’oltreoceano nel Vecchio Mondo, con passo incerto e trascinato. Un uomo malinconico e con il peso del dubbio incessante di essere inadeguato al cospetto di millenni di “distanza”.

 

Opera di Giuseppe Camuncoli

 

Le teche dell’Antieroe Joker di Tranquilli, a parer mio, sono la voce della coscienza e di quella paura alla quale il supereroe per definizione non può cedere, difatti l’Antieroe esiste anche per questo:
S: “Ma e tutto da un’ altra parte…”
“Don’t forget Joker”

Non ascoltare la voce “di dentro” del Joker che abbiamo tutti noi, da sempre supereroi quotidiani, può fare grandi disastri, e molti dei quali li conosciamo tutti pur ripetendone le “gesta”.

…E poi arriviamo al Re nudo.
Il Re Nudo di Adrian Tranquilli.
Potenza visiva,grande tecnica espressiva, la scultura è umanità.
E la sua è quella dell’umanità dolente, in cerca di soluzioni, pietas e nuova dignità.

Chiunque di noi si sia trovato, una o più volte nella vita, come se nessun posto al mondo potesse nasconderlo e custodirlo dal terrore della consapevolezza di aver perso tutto, dal dolore di avere tutto il mondo addosso , dal terrore di sé stesso consapevole di essere poco e nulla, di fronte a un momento o ad una vita intera, o dall’orrore di se stesso, supereroe di carta e Uomo di Pietra, non può non sentire compassione, Umana compassione negli Eroi di Adrian Tranquilli.

Hanno il terrore negli occhi, hanno gli occhi del Nostro Mondo.
Se il “nostro mondo” avesse ancora luce negli occhi, se avesse ancora Occhi e non fessure spente, assonnate, puntate pigramente contro il solito nuovo nemico imposto, avrebbe i loro Occhi.

A seguire sculture di Adrian Tranquilli

La Tour de l’Archette, non è un luogo qualunque per questa Mostra, è essa stessa un labirinto, un luogo dove ci si può perdere e ritrovarsi nel punto esatto da cui ci si era persi.
Il suo filo di Arianna sembra essere proprio la nostra lucidità…

Inoltre da anni è scrigno di biblioteche antiche e antichissime, le sue sale e i suoi labirinti di volumi, che hanno anche molti secoli, sono un paradiso per bibliografi e per chi ancora pensa che nessun rogo al mondo potrà mai fermare il cammino di un libro.

I libri sono l’ Araba Fenice, nutrimento e strumento di Libertà, sono dei “supereroi”.

Immagini:

(Libri e biblioteche de La Tour de l’Archet)

Il filo rosso culturale e storico de la Tour de l’Archette da anni sono proprio i libri, e da essi un percorso storico che li accomuna e che lega diverse Personalità che de la Tour man mano ne sono diventati l’ anima.

Difatti molti nostri Grandi della letteratura, dell’arte e della cultura si incontrano in sale e scaffali, su tele e su ricordi, oggetti, doni e piccoli particolari che regalano al nostro presente un bagaglio di Storia di cui la Tour si sta facendo portavoce, essendo anche Sede della Fondazione Natalino Sapegno, la stessa Fondazione patrocinatrice della Mostra.

Dalla visita della Tour si esce più ricchi.
Dalla mostra di Tranquilli e Camuncoli si esce più consapevoli che finché non si voglia mettere a tacere l’ultimo dei dubbi vi sarà l’ultima delle possibilità, fosse anche l’ultima disperazione, tale da pietrificare la propria vita, salvandola però dal diventare cencio… pupazzo senza corpo né respiro nelle mani degli altri.

“…E mi raccomando sempre fiori del male e mai opere di bene” (cit…)

Dubitate sempre e non abbiate paura del peso degli occhi degli altri, quelli della consapevolezza sono molto più credibili, mentre i giudizi senza giudizio sono slogan di comodo.

Non è impossibile uscirne, basta solo non cedere alla comodità di non risultare scomodi e non avere mai paura di rimanere soli.

Tranquilli e Camuncoli in questa Mostra e in questa loro costruttiva collaborazione artistica e umana ne sono un esempio materiale.
Non rinunciate mai a pensare, a dialogare a fondere anche sensibilità diverse, accomunate da contenuto critico, dubbio e rifiuto di soluzioni preconfezionate.

 

Scultura di Adrian Tranquilli

 

scultura di Adrian Tranquilli

 

 

Buona Mostra a tutti, sarà a La Tour de l’Archet, Morgex (AO), fino al 17 Settembre.

Vi aspetta.

 

Articolo e foto di Ilaria Teofani

 

 

La Fondazione Natalino Sapegno presenta

una mostra site-specific di due artisti di fama internazionale:

Giuseppe Camuncoli e Adrian Tranquilli

a cura di Enrico Fornaroli

dal 3 agosto al 17 settembre 2023

alla Tour de l’Archet di Morgex (Valle d’Aosta)

 

 

Di admin

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