«Chiara dice che anche lei ha qualcosa da dire sull’immortalità.

Ti ascolto”, risponde Ofelia.

Prende coraggio: “Sai cos’è veramente immortale?”.

Cosa?”

La morte”.

Temevo dicessi l’amore”.»

 

Dopo il suo esordio con La raggia (Pidgin edizioni), Mattia Grigolo torna con un nuovo lavoro: Temevo dicessi l’amore – Terrarossa Edizioni.

In questo volume di labirintica bellezza non troviamo “la raggia”, ma abbiamo in sostituzione una storia fatta di storie che ci si schiude man mano sotto gli occhi come una sorta di matrioska letteraria.

Ofelia, la protagonista, attraverso i racconti, percorre la sua strada incrociando tante altre strade. Vive la sua vita circondata da tante altre vite.

Il minimalismo della scrittura rende perfettamente, mentre vi si contrappone, l’immensità dei sentimenti.

Ofelia e i suoi amori difficili, Ofelia e le sue amicizie, Ofelia e i suoi lutti vengono sviscerati con un linguaggio scarnamente efficace. Una comunicazione diretta autore-lettore che come un dardo arriva al cuore prima che agli occhi.

Tutte/i noi siamo state/i o siamo Ofelia in qualcuna delle sue situazioni.

Tutte/i noi abbiamo provato alcune delle sue universali emozioni, per cui il lettore ideale di questo lavoro è l’essere umano nella sua interezza, nella sua diversità.

Al centro della vita di Ofelia, il suo rapporto con la morte – in tutte le sue forme – e con i morti che lei non lascia andare, con il dolore dell’abbandono che lei si trascina dietro nelle sue giornate. Un pensiero costante: quello della provvisorietà della vita. Un pensiero quasi totalizzante che si snoda in un percorso tortuoso e cervellotico che approda a una conclusione profonda: i ricordi ci tengono ancorati a noi stessi e alle nostre vite.

Palpiti di vita e di morte che accompagnano ogni pagina.

Un libro di grande impatto emotivo, traghettatore di profondità cariche d’amore e dolore in un’altalenanza che non è altro che la ricerca dell’equilibrio.

La stessa volpe con la quale abbiamo piacevolmente familiarizzato ne La raggia non è presente in questo lavoro, ma non manca assolutamente il simbolismo animale: fenicotteri, pappagalli, cavalli, gatti e, ancora, volpi.

Storia bella e originale. Copertina meravigliosa. Editing impeccabile.

Un lavoro davvero notevole.

 

Articolo di Flora Fusarelli

 

TITOLO: Temevo dicessi l’amore

AUTORE: Mattia Grigolo

CASA EDITRICE: Terrarossa edizioni

NUMERO DI PAGINE: 137

PREZZO: 15 Euro

 

 

Di admin

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