Dall’epica all’intrattenimento, il racconto sportivo è stato sempre uno dei capisaldi dell’offerta televisiva. Un viaggio attraverso i volti più noti del piccolo schermo, che hanno legato il proprio volto e la propria voce a distinte epoche della storia della tv, ed a momenti topici della storia dello sport in Italia.

Con la consulenza di Aldo Grasso, prosegue il racconto della storia della televisione Storie della tv in onda mercoledì 18 agosto alle 21.10 su Rai Storia.

Per la Televisione, lo sport è stato un formidabile spazio per sperimentare nuove tecnologie e nuovi linguaggi. I collegamenti in euro e mondovisione, il colore e la realtà aumentata, le tecniche di ripresa sempre più spettacolari e ardite, la moviola per analizzare le immagini delle azioni più discusse. Possiamo raccontare questo percorso in tre fasi.

Nella prima, la tv si limita a riprendere l’evento ed è rispettosa di ciò che accade. Nella seconda, è momento della “negoziazione”, in cui lo sport si deve adattare alla tv che riprende. C’è poi la terza fase in cui la televisione tenta di riscrivere lo sport, e se ne appropria. Al servizio dello spettacolo più popolare e più seguito, si sono susseguiti generazioni di cronisti Rai, la maggior parte dei quali svezzati dall’esperienza del racconto delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Ogni disciplina sportiva aveva il suo cronista specializzato, come Giubilo per l’ippica e Rosi per il Pugilato. Un rosario di nomi leggendario, che passa anche da professionalità come Sergio Zavoli, Sandro Ciotti, Adriano De Zan, Nando Martellini.

La Domenica sportiva era già nata l’11 ottobre 1953, tre mesi prima dell’avvio delle trasmissioni, e conquisterà presto il cuore dei telespettatori. Fino al 1965, sarà solo servizi e risultati della giornata, poi con Enzo Tortora diventerà un genere televisivo, che vedrà in conduzione alcuni dei maggiori narratori di sport in Italia, e apparire in tv molti personaggi del mondo della cultura, tra cui anche i decani della carta stampata, come Gianni Brera.

Dal 1970, va in onda Novantesimo minuto, invenzione di Paolo Valenti e Maurizio Barendson, che avrà una vita del tutto particolare dentro Domenica In, dal ’76, e che diventerà “la messa cantata” degli appassionati, un appuntamento fisso per generazioni di telespettatori.

Lentamente, il racconto sportivo cambia volto, e attraversa le trasformazioni portate da personaggi poliedrici come Beppe Viola, o vulcanici come Aldo Biscardi, il primo a fare il salto nell’intrattenimento col suo Processo del Lunedì, che apre la scena allo sport come talk, fino ad arrivare allo sport inglobato nel varietà da Quelli che il calcio in avanti.

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