Francesco Di Benedetto ci presenta una complessa opera poetica articolata in più volumi che possono essere letti singolarmente, ma che rappresentano anche un percorso unico e completo.

Per non dimenticarmi è la sua prima silloge edita da Piero Manni ed è un concentrato di sentimenti, emozioni e luoghi del cuore.

Da buona Marsicana non ho potuto che apprezzare, tra le altre cose, i molti riferimenti fucensi; e per Di Benedetto, il Fucino ha un fascino particolare:

«Perché Fucino

fu vita che donasti».

così come particolare ne Il laghetto di Ortucchio è

«L’amica gatta

che riporta luce

e acqua»

lasciando

«tracce discrete

E silenziose,

che ci aprono

ai segreti, fraterni,

della nostra bellezza»

Nelle due raccolte successive – Lettera a mia madre e Il posto – per Edizioni Ensemble, il linguaggio del poeta si fa più articolato e complesso denotando un percorso di crescita stilistica e formale che, anche qui, non tralascia i luoghi amati e l’Abruzzo cui il poeta è legato attraverso il sentimento amoroso per la sua donna.

 

Di Flora Fusarelli

Di admin

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