“Israele ha commesso, sta commettendo e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”. Questa in sintesi l’accusa mossa dal Sudafrica contro lo Stato di Israele per la guerra nella Striscia di Gaza.

L’istanza è stata presentata dal Sudafrica lo scorso 29 dicembre alla Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, e le udienze sono cominciate oggi e continueranno domani al Palais de la Paix dell’Aja.

Per lo Stato sudafricano “Israele viola la Convenzione sul genocidio”.
L’attacco di Hamas del 7 ottobre non può giustificare la “violazione” della Convenzione sul genocidio da parte di Israele: ha affermato il Sudafrica nel corso dell’udienza. Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha dato il suo sostegno all’azione presentata dal Sudafrica contro Israele alla Corte internazionale di giustizia: lo riferisce il ministero degli Esteri di Brasilia in un comunicato.

Come sono suddivise le due giornate alla Corte internazionale di giustizia

La prima giornata è dedicata alle argomentazioni dell’accusa che saranno illustrate dalla delegazione sudafricana, guidata dal ministro della Giustizia Ronald Lamola, e composta da un team di diplomatici, avvocati ed esponenti politici internazionali come Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista britannico più volte accusato in patria di antisemitismo. Secondo il Sudafrica, Israele viola la Convenzione contro il genocidio che ha ratificato nel 1950.

In particolare, si legge nelle 84 pagine presentate all’Aja, “gli atti e le omissioni di Israele rivestono carattere di genocidio perché accompagnano l’intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico più ampio dei palestinesi”. Pretoria accusa inoltre Israele davanti alla Corte di giustizia (che dirime le controversie tra gli Stati, mentre la Corte penale internazionale persegue le responsabilità individuali) di non adempiere “ai suoi obblighi di prevenire il genocidio, né a quello di perseguire” i responsabili “dell’incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio” come esige la Convenzione.

Nell’istanza, il Sudafrica chiede quindi alla Corte di imporre “misure cautelari” (che sarebbero vincolanti) quali ordinare a Israele di cessare le uccisioni e “i gravi danni fisici e mentali inflitti” ai palestinesi di Gaza e di consentire l’accesso agli aiuti umanitari nella Striscia. Tutte accuse che Israele giudica “infondate”. Domani toccherà quindi al suo team di avvocati, tra cui il britannico Malcolm Shaw, spiegare le ragioni della guerra di Israele nella Striscia.

 

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