Siamo a Bologna ed è il 1983.

Francesca Alinovi è una critica d’arte moderna. Una delle più quotate. È una ricercatrice universitaria al DAMS nonché la creatrice del gruppo artistico degli enfatisti.

Tra i suoi studenti c’è Francesco Ciancabilla al quale la donna è legata da un rapporto sentimentale oltre che artistico. La Alinovi, infatti, considera Ciancabilla il suo pupillo e lo introduce nel mondo dell’arte in modo decisamente proficuo.

Il 15 giugno del 1983, un amico della Alinovi segnala ai Vigili del fuoco che, da qualche giorno, non riesce a mettersi in contatto con la donna. I Vigili del fuoco entrano a casa di lei da una finestra e trovano l’artista riversa a terra, in una pozza di sangue.

Da subito, i sospetti si concentrano su Francesco Ciancabilla che pare sia stato l’ultimo a vedere viva la Alinovi.

Ciancabilla è uno studente del DAMS e, come già scritto, era palesemente il protetto di Francesca Alinovi. Ciancabilla studia a Bologna, ma vive a Pescara. L’unico dato certo è che, il giorno dell’omicidio, Ciancabilla era arrivato alla stazione di Bologna, dove era atteso da una sua amica, tra le 19.00 e le 19.30 per riprendere il treno verso Pescara.

Partono le indagini e “Il caso Ciancabilla” appare da subito un caso fortemente indiziario che procede a tentoni. Senza alcuna prova, e con indizi confusi, Ciancabilla viene condannato. Scappa in spagna dove viene catturato ed estradato in Italia.

Victor Matteucci ne Il delitto Alinovi e il caso Ciancabilla, per Armando Editore, ripercorre questa storia in modo accurato e puntuale inserendola nel contesto nel quale è avvenuta. Attraverso la lettura ripercorriamo, dunque, la storia di quegli anni, con attenzione particolare al panorama artistico e socio-politico di quegli anni: gli “Anni di piombo”.

Non è infatti possibile prescindere da tale analisi se si vuole comprendere a fondo il modo in cui Ciancabilla è stato processato e condannato. Gli anni delle stragi, dei silenzi assordanti, dei ragazzi che si legano a correnti o partiti politici e che, per questo, sono “marchiati” a prescindere.

Analizzando dichiarazioni e verbali, infatti, Ciancabilla pare, più che un assassino, il capro espiatorio di una generazione di giovani che vivono nel periodo del cambiamento, che pagano lo scotto delle proprie idee e che scontano il fatto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Il caso lascia sollevati una serie di dubbi impossibili da non ravvisare.

Matteucci, con fare chirurgico, spiega punto per punto le dinamiche, i fatti, le zone d’ombra e i misteri profondi di una vicenda che si può sicuramente inserire tra le più sbrigative e mal gestite della storia processuale italiana a prescindere dal verdetto finale.

Un volume veramente ben fatto, ricco di spunti e riflessioni che analizza la vicenda in modo completo, a tutto tondo.

 

Articolo di Flora Fusarelli

 

TITOLO: Il delitto Alinovi e il caso Ciancabilla

AUTORE: Victor Matteucci

CASA EDITRICE: Armando Editore

NUMERO DI PAGINE: 212

PREZZO: 14 Euro

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