Luciano Garofano, Mauro Valentini.

Due nomi accostabili, in modo differente, alla cronaca nera.

Garofano, tra le altre cose comandante dei RIS di Parma, consulente per programmi televisivi di stampo crime, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi, scrittore.

Valentini, giornalista e scrittore che ha già pubblicato lavori relativi a vari casi di cronaca: Mirella Gregori, Marta Russo, Marco Vannini.

Stavolta lavorano insieme, dando alle stampe – per i tipi di Armando Editore – Ciccio e Tore. Il mistero di Gravina.

È il 2006 quando il caso dei due bambini scomparsi sconvolge l’Italia, e i volti dolci di quelle due creature sorridenti diventano familiari per noi lettori e telespettatori, eppure il libro parte dal 2008 perché è in quell’anno che accade qualcosa di inaspettato e incredibile.

Michele, un ragazzino, cade in un pozzo e lì, nel buio della paura, nel mare del terrore, si trova accanto a due corpicini piccoli quanto il suo. Crede di essere nel bel mezzo di un incubo il piccolo Michelino. Ma no, non è un incubo. Quelli sono i corpi di Ciccio e Tore scomparsi quasi due anni prima.

Per quel delitto, secondo la magistratura, esiste già un colpevole: Filippo Pappalardi, il papà dei due bimbi.

Il ritrovamento dei corpi e le conseguenti autopsie apriranno, però, scenari differenti donandoci delle verità incredibili, delle ipotesi da brivido e aggiungendo un altro errore giudiziario alla lista, già troppo lunga, degli errori giudiziari italiani.

A parlare in questo volume, infatti, non sono soltanto Garofano e Valentini, ma c’è anche Filippo Pappalardi – scagionato dopo il ritrovamento dei corpi – che si racconta e ci racconta.

Fra disperazione, rabbia e amarezza, Filippo sviscera ricordi ed emozioni che rendono questo volume un documento di fondamentale importanza non solo a fini informativi ma anche, o soprattutto, come spunto utile per un’eventuale riapertura delle indagini.

Le indagini, dopo la scomparsa di Ciccio e Tore, si sono mosse in modo singhiozzante e sbrigativo. Tante piste poco battute per concentrarsi su un capro espiatorio già individuato: Filippo Pappalardi che nel volume ripercorre il suo calvario mentre gli autori, attraverso fatti, testimonianze e documenti, ripercorrono il calvario delle giovani vittime. Il racconto del signor Pappalardi è amaro, doloroso, estenuante e a tratti rabbioso. Il racconto di un uomo per il quale non era sufficiente l’angoscia della perdita di due figli. Un uomo al quale è stata inflitta una condanna nella condanna senza certezze, senza oggettività, senza tatto e senza umanità. Un uomo umiliato da un’onta incancellabile:

«Il sospetto, il pre-giudizio non si lava con una sentenza. Quello ti rimane addosso per sempre».

Con lo scorrere delle pagine si percepisce un orrore infinito, un freddo disumano, uno sconforto innegabile per una storia sulla quale la parola Fine non può ancora essere scritta.

Assolutamente da leggere.

 

Articolo di Flora Fusarelli

 

TITOLO: Ciccio e Tore

AUTORE: Luciano Garofano, Mauro Valentini

CASA EDITRICE: Armando Editore

NUMERO DI PAGINE: 134

PREZZO: 15 Euro

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