Barbie di Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling, è uno dei film cult del 2023.

Ma chi è davvero Barbie? Come è arrivata a ottenere il successo che ha? Quale è il suo segreto?

Misa Urbano ce lo spiega nel suo libro per i tipi di Diarkos: Barbie. Da bambola a icona: la favola della mitica e discussa fashion doll.

Anche se la si colloca in California, Barbie nasce in Giappone. I suoi «genitori» sono Elliot Handler e Ruth Mosko, fondatori della Mattel che proprio alla Barbie deve il suo grande successo.

Le strategie di marketing della Mattel si sono evolute nel tempo a seconda del periodo storico e, ovviamente, Barbie si è modificata di pari passo con tali strategie.

È però nell’aspetto rappresentativo e ideologico che la Barbie crea una scissione profonda tra chi la ritiene un simbolo del femminismo e chi invece la reputa rappresentazione di quella donna oggetto tanto cara al patriarcato dilagante. Ruth dirà che:

«Quello che può fare Barbie […] è provare a ispirare le giovani donne, incoraggiandole a essere ciò che desiderano e mostrando loro che nulla è precluso. O non dovrebbe esserlo, se non altro».

E l’autrice ci ricorda che:

«Nel mondo di Barbie, e a differenza della tradizione giudaico-cristiana, le donne non sono la costola dell’uomo: Barbie sovverte quella norma per tornare alle antiche culture matriarcali pagane. È nata prima di Ken, e lui – in fin dei conti – non è mai stato altro che un suo accessorio. Uno dei tanti».

Di contro, come la Urbano ci riporta, la sociologa Mary Roger nel suo Barbie Culture sostiene che la Barbie «…viene definita una rappresentazione della menzogna, dell’immagine distorta del corpo femminile e dell’enfasi estrema sulla sessualità nella cultura americana […]. Gli accessori che utilizza tendono a riflettere uno stile di vita lussuoso, che la porta a uno status esclusivamente di consumo. Il suo corpo è un riflesso della metafora della modernità in una sincerità plastica, non intima e falsa. L’immagine che Barbie disegna è quella della perfezione, con il sorriso e un’espressione sempre felice […] racchiudendo il messaggio che una donna debba essere impeccabile e che l’unico modo per essere felice è apparire».

Che si sia più vicini all’una o all’altra opinione, è innegabile il successo della bambola che ha modificato l’immaginario comune rivoluzionando il modo di giocare. Barbie ha la sua casa, i suoi abiti fashion, le sue scarpe, i suoi animali, le amiche, il compagno, la sua auto… una quantità smisurata di accessori super riconoscibili.

Quello che non bisognerebbe dimenticare è quello che, con molta finezza, ci ricorda l’autrice di questo libro:

«Alla fine di tutto, però, varrebbe la pena ricordare che si tratta pur sempre di una bambola. Nulla più. Non dovremmo chiederle altro che di giocare con noi, quando ne abbiamo voglia».

Da donna che non ha mai giocato con le Barbie, devo dire di aver assolutamente subito il fascino della storia che ci viene narrata in queste pagine. Se la Barbie è diventata un Brand internazionale oltre che, come ho già scritto, il fulcro di opinioni e polemiche, ci deve essere un motivo che va giustamente analizzato, ricercato e documentato. Una lettura di grande interesse che apre dibattiti quanto mai attuali.

 

Articolo di Flora Fusarelli

 

TITOLO: Barbie. Da Bambola a icona: la favola della mitica e discussa fashion doll

AUTORE: Misa Urbano

CASA EDITRICE: Diarkos

NUMERO DI PAGINE: 154

PREZZO: 15 Euro

 

 

 

 

 

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